Non si tratta solo di un piatto ricco di gusto, ma anche di tante curiosità. Ad esempio, sapete che con la città di Parma non c’entra nulla? (e nemmeno io ne ero a conoscenza…). Il termine “parmigiana” deriva infatti dal latino “parma”, cioè scudo, e la denominazione gli è stata affibbiata perché mantiene l’amido che, gelatinizzandosi a seguito della cottura, lega i chicchi in un composto denso e cremoso…quasi fosse uno “scudo”, insomma. A ulteriore riprova, anche se l’uso alimentare del riso inizia nella Napoli del XIV secolo, è nell’Italia settentrionale che si diffonde principalmente, e i primi risotti alla parmigiana sono di matrice lombarda.
Poi, non parliamo della crema di pere, che conferisce nobiltà al piatto – tutta la frutta è sempre stata vista, specialmente nel Medioevo, come appannaggio delle classi più alte -, del prosciutto crudo, che contribuisce a dare ulteriore sapore e sapidità (mi raccomando scegliere sempre quello buono…) e, infine, dell’Aceto Balsamico Tradizionale, che…è l’Aceto Balsamico Tradizionale (possono esserci secoli di storia in una sola boccetta).
Insomma, il piatto della festa è servito. Buon appetito e buona domenica!!!